Quarto giorno: la natura e le tracce del passato


Cefalù deve il suo nome attuale a Kephaloidion, dal greco kephalé, cioè testa, con riferimento alla Rocca che la domina. Si trova proprio dietro alla celebre cattedrale normanna e il suo profilo rende Cefalù subito riconoscibile sulla costa. La spettacolare rupe alta 268 metri è una tappa imperdibile non solo per chi vuole risalire all’origine di questo luogo ma anche per gli amanti del verde e del trekking.

La Rocca

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La fatica della salita (si arriva dalle scalinate che partono da Piazza Garibaldi) è ricompensata ampiamente dalla vista. Procedendo lungo la scalinata si vede tutta Cefalù svelarsi a poco a poco: al tramonto si veste di una luce particolare. Dall’alto di questa rocca spettacolare, si può vedere quello che i vicoli nascondono, come il perimetro delle mura fortificate e i fondali marini attaverso l’acqua limpida. Qui si può trascorrere anche l’intera giornata perché in cima si trova un’area attrezzata per pic nic e relax. Da vedere: l’edificio megalitico detto Tempio di Diana, di epoca protostorica che racchiude una cisterna “a dolmen”; poi le strutture del piccolo abitato alto-medievale, il punto panoramico con la Croce in ferro a strapiombo sul Duomo, le mura merlate e, sulla sommità, i ruderi del castello d’origine normanna ma di struttura federiciana.
 

Aperto tutti i giorni
08:00-19:00

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