L’origine di Cefalù risale al VI-V secolo a.C., quando i coloni greci della vicina Himera ne fecero il centro fortificato di controllo del loro territorio verso est. Contesa di frequente con i Cartaginesi, fu poi governata dai Romani e in seguito dai Bizantini, conquistata dagli Arabi e infine dai Normanni. Il borgo conserva nel suo centro storico le varie tracce delle culture che l’hanno attraversato. Basta una semplice passeggiata nel centro storico per rendersene conto.

Strada romana

Su Corso Ruggero, per esempio, si trova un’interessante testimonianza archeologica: la Strada romana. È un tratto di selciato lungo 6 metri della città ellenistico-romana (I sec. a.C.) Visitabile a richiesta o quando è aperto il complesso architettonico comunale della Corte delle Stelle, in cui si trova. Questo complesso, tra l’altro, è classificato come uno degli edifici più rappresentativi del XX secolo.

Osterio Magno

Si trova a pochi passi dalla Strada romana: è un palazzo fortificato del XII sec., appartenuto ai nobili Ventimiglia. Probabilmente, come testimoniano alcuni fonti storiche, è una porzione della cosiddetta Domus Regia di re Ruggero il Normanno. Contiene evidenze archeologiche del II-I sec. a.C.

Aperto tutti i giorni
10:00-13:00
15:00-18:00

Edicole votive

Passeggiando per i vicoli è frequente imbattersi nelle caratteristiche edicole votive, piccole strutture architettoniche, espressione della devozione popolare. Vengono allestite e adornate soprattutto in occasione della Festa del SS. Salvatore. Notevoli quelle di Via Botta e Via Spinuzza.

Teatro Comunale

Intitolato al musicista cefaludese Salvatore Cicero, è un piccolo gioiello di architettura teatrale all’italiana, sorto nel 1818 e decorato in stile precorrente il Liberty dal geniale artista locale Rosario Spagnolo. Set cinematografico di Nuovo Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1988).

Aperto da martedì a domenica
09:00-14:00
15:00-20:00
(attualmente in ristrutturazione)

Lavatoio medievale

È un’affascinante struttura di probabile origine arabo-normanna, ristrutturata nel XVI sec.: presenta 22 bocche di ghisa (alcune leonine) da cui sgorgano le gelide acque del piccolo fiume Cefalino, che scorrono tra le pietre di calcare “a lumachella”. Le acque sono purissime perché di origine carsica. O, come vuole la leggenda, perché scaturite dalle lacrime di una ninfa disperata dopo aver ucciso l’amato ritenuto colpevole di tradimento.

Aperto tutti i giorni
8:00-24:00

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